Domenica 6 agosto a Cesenatico si è ripetuta, come ogni anno la prima domenica di agosto, la “Festa di Garibaldi” per ricordare il passaggio e la sosta di Garibaldi, Anita ed un manipolo di volontari il 2 agosto 1849 in ritirata da Roma dove avevano combattuto, invano, per la Repubblica. Perché si ricorda il fatto storico la prima domenica del mese e non il giorno della ricorrenza? Per consentire al maggior numero di persone di potervi assistere: in origine agricoltori e marittimi, poi villeggianti e turisti, dando così vita ad una festa davvero popolare e che tale è rimasta da un secolo a questa parte.
Nella serata precedente presso il Museo della Marineria uno spettacolo teatrale della compagnia “I viaggiatori del tempo”, diretta da Fabio Facchinetti, aveva rievocato gli eventi storici in costumi d’epoca.
Come da programma e da tradizione, in mattinata vi è stato il raduno sul Porto Canale leonardesco, di fronte al Municipio, dove si sono ritrovati i sindaci intervenuti e i rappresentanti delle sezioni garibaldine ANVRG della Romagna con sgargianti camicie rosse e tante bandiere decorate a festa. Il corteo si è animato ed ha iniziato la sfilata recandosi al monumento di Garibaldi inaugurato nel 1885, per deporre una corona e dove la banda di Gradara ha intonato gli inni di Mameli e di Garibaldi. Poi di nuovo tutti in marcia lungo il Porto Canale sino alla vecchia casa dove riposò Anita sofferente ma ancora in vita, sulla cui facciata è stata deposta una corona di alloro. Ed infine in piazza Ciceruacchio tutti prendono posizione davanti ai busti marmorei di Anita e Garibaldi. Sventolavano insieme ai vessilli associativi le bandiere dei comuni europei gemellati. Il Sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli ha portato il saluto ufficiale della città alle autorità e a tutti i partecipanti e ringraziato la sezione Anvrg per la collaborazione all’iniziativa. E’ stato letto il saluto di Adilcio Cadorin, presidente di “CulturAnita”, associazione brasiliana che tiene viva la memoria di Anita nel suo paese natale.
E’ seguito il discorso ufficiale della presidente ANVRG Raffaella Ponte, accompagnata dalla vicepresidente Mariella Bortoletto. L’intervento, molto calato nella contemporaneità, ha riscosso il plauso dei presenti che hanno seguito attentamente le parole di saluto indirizzate alla presidente onoraria Annita Garibaldi e di ringraziamento al Sindaco e quelle rievocative dei fatti del ‘49 citando una riflessione di Bianca Montale: “La figura leggendaria di Garibaldi è forse la sola, fra quelle dei protagonisti del nostro Risorgimento, ad essere rimasta ben viva nella memoria popolare, anche in tempi di assoluto crollo dei miti e diffusa ignoranza delle nostre radici e della nascita dello Stato italiano”. Ma come declinare in chiave contemporanea una tale figura? Cosa farebbero oggi Anita e Giuseppe e i tanti volontari in Camicia rossa? “Io sono convinta – ha detto – che la loro lotta per la libertà dei popoli ora sarebbe rivolta alla risoluzione dei problemi legati all’ambiente, e alle povertà sempre crescenti che spingono migliaia di giovani donne e uomini disperati a cercare un futuro migliore, affrontando mille pericoli e l’ignoto.” Ha poi sottolineato il Garibaldi pacifista, protettore degli animali, meno conosciuto del combattente per la libertà dei popoli.Anche l’attenzione alla natura e lo stile di vita sono aspetti meno noti ma altrettanto importanti ed attuali. “Perché consumare e produrre cibo sono atti politici, sia perché ci connotano come appartenenza sia perché produrre e consumare cibo ha effetti non solo sull’agricoltura ma anche dal punto di vista ambientale. Quest’ultimo aspetto sembra appartenere solo al dibattito contemporaneo, ma in realtà così non è, e la vita e le azioni di Garibaldi ne sono la prova, a partire dalle sue abitudini, estremamente semplici e frugali e dalla sua attenzione alla natura, in particolare all’impegno profuso nella sua Caprera”.
Dopo aver tratteggiato altri aspetti del Garibaldi uomo di pace, la presidente Ponte ha approfittato dell’occasione per ricordare che quest’anno ricorre l’80° anniversario della costituzione della Divisione Italiana Partigiana Garibaldi, avvenuta il 2 dicembre 1943, presso il villaggio montenegrino di Pljevlja. “Il nostro sodalizio deve la sua appartenenza alle associazioni combattentistiche proprio grazie all’ingresso – avallato dall’allora Ministero della Guerra – nella preesistente Associazione nazionale Reduci Garibaldini, dei reduci della Divisione “Garibaldi”, composta da soldati e ufficiali che dopo l’8 settembre 1943 scelsero di combattere il nazifascismo; da allora la nostra Associazione ha assunto l’attuale denominazione per distinguere i combattenti garibaldini del Risorgimento dai reduci della Seconda guerra mondiale”. Per celebrare questo importantissimo e significativo anniversario – ha concluso – e per rendere omaggio ai protagonisti di quell’eroica, coraggiosa e dolorosa vicenda, purtroppo ancora poco nota, la nostra Associazione ha varato un vasto programma di iniziative coordinate dalla vicepresidente Mariella Bortoletto.
La cerimonia è proseguita con l’annuncio da parte del Sindaco del gemellaggio con i comuni di Aubenas, Zelzate, Schwarzenbek e Sierre, i cui rappresentanti erano appositamente venuti da Francia, Belgio, Germania e Svizzera.
La conclusione ha visto la tradizionale uscita in mare aperto delle barche storiche messe a disposizione dal Museo della Marineria diretto da Davide Gnola per il lancio di una corona di alloro in memoria delle vittime del mare mentre risuonava l’inno di Mameli, intonato dalla banda ospitata su una motonave. I fuochi d’artificio in tarda serata hanno concluso la Festa.
Alla sezione Anvrg di Cesenatico, col suo presidente Silvio Monticelli e il vice Gianluca Brandolini, va il merito di aver collaborato col Comune alla organizzazione della ricorrenza che, da sempre, attrae turisti e cittadini attratti dallo sventolio delle bandiere, dalle camicie rosse indossate dai più, dalla banda musicale e dal mito di Garibaldi che a Cesenatico resta vivo nella memoria collettiva.